L’arte non può essere solo mimesi. Scarlat non si limita quindi ad esprimere un buon artigianato, che pure dimostra di poter fare, ma vuole perseguire dell’altro, proporre riflessioni, concetti ed esporre valori.
Sul piano tecnico i colori sono decisi ma senza ferire l’osservatore, il loro giustapporsi riguarda il donare la propria energia attrattiva. Non manca una buona capacità di esprimersi con appropriatezza di mezzi nel fare pittorico, senza temere di confrontarsi con nudi o figure ed anche con cromie di forte impatto espressionista. Come nell’opera “Gradisca” che direi essere un palese omaggio al repertorio felliniano, ove la posa originalissima della figura femminile, procace e pronta ad offrirsi in un moto d’istinto, si rafforza nel contrasto cromatico sorretto da un blu intenso del cielo, quasi fosse lo stesso Giove a nascondersi in esso per giungere a Leda.
Scarlat dipinge tutto questo con disinvoltura e raffinato approccio, dimostrando sicurezza e doti considerevoli nel saper cogliere il senso del colore, le sue vibrazioni ed espressioni tonali. E, soprattutto, dimostra di saper dominare le scene, renderle originali ed interessanti anche dal punto di vista compositivo.
Il critico d’arte
FRANCO BULFARINI

